mercoledì 7 maggio 2008

Legno

Monolocale con bagno e cucina e un letto matrimoniale a rubare spazio.
Sdraiati sul letto noi e tutto intorno il buio. Ma non solo buio: il soffitto in legno scricchiola stringendosi nel freddo della notte dopo il caldo del giorno come a sottolineare il calore che c'era fra noi e il gelo attuale. E non solo buio e legno scricchiolante ma anche musica, leggera, soffice appena udibile con una voce calda e clemente che biascica parole che più o meno dicono "Ma se mi stacco da te mi strappo tutto ma il mio meglio, o il mio peggio ti rimane attaccato, appiccicoso come un olio denso".

Ora sto ascoltando quella canzone sdraiato in questo letto singolo dove non sarei mai dovuto arrivare. Dalla macchina sulla strada guidando ho visto l'insegna di questo albergo: Shalimar Hotel. Proprio come la canzone che ora ascolto su questo letto singolo nella luce del giorno e sotto questo soffitto bianco di mattoni. E ricordo. Ricordo di noi in quella casa, ricordo come andò quella sera e come andarono tutte le altre.
Si fa notte ma le serrande non le abbasso "Che sia il sole a svegliarmi domattina" penso. E intanto ricordo. Guardo i pochi mobili della stanza e nessuno mi parla di quella casa. Nessuno a parte un quadro che ritrae una donna che riposa su un'amaca.
Dormo e riposo anche io. Arriverò in ritardo. Ma riposato.

(da accompagnarsi sorprendentemente con "Il Punto Sulla Vita" - Album: Hotel Lamemoria - Tibe)

Nessun commento: