"Le donne causano solo problemi" così diceva nostro padre sospirando dopo che aveva chiuso la porta per fare uscire una delle sue tante amichette. Io e mio fratello spesso ci domandavamo se fossero veramente sue conquiste oppure professioniste del sesso, insomma puttane. "Le donne causano solo problemi" così diceva nostro padre sospirando dopo che era stato con uno di questi "esemplari", come le chiamava lui, e poi aggiungeva "Vostra madre non era una donna, era un angelo e in quanto angelo è dovuta tornare in cielo". Quella frase, detta con un tono di voce alla Clint Eastwood, a me e Fred suonava strana forse perché eravamo troppo piccoli per conoscere le donne o forse perché in quelle parole vedevamo un forte controsenso visto che nostro padre ne frequentava parecchie. Fatto sta che su questa frase restò un certo alone di mistero: io e mio fratello non ne parlammo mai fino a quando nostro padre sparì.
Avevo 12 anni e mio fratello 15, ci svegliammo una mattina e scendendo le scale in legno per andare a fare colazione trovammo un biglietto sul tavolo. Non lo leggemmo subito, intenti nel saziare la fame che era montata nel sonno e credendo che fosse uno dei tanti biglietti che ci lasciava Lui, lo lasciammo lì e solo dopo aver fatto tappa al bagno ed esserci vestiti e preparati per la scuola, prima di uscire dalla porta Fred lo prese in mano e lo lesse. Iniziò ad alta voce, leggendolo anche per me, ma dopo poche parole la sua voce si fece più fioca fino a svanire ma lui continuava a leggere e i suoi occhi inseguivano quelle parole scritte a penna su un tovagliolo di carta. "Fred? che dice il babbo?" non rispose, allora quasi urlando "Fred!?" non ottenendo ancora risposta domandai di nuovo "Insomma si può sapere che c'è scritto?" questa volta la mia voce gli fece alzare lo sguardo, ma non guardò me, guardò lontano fuori dalla finestra che dava luce alla cucina e poi come un tuono fece "Chiudi quella porta". Senza capire il perché eseguì il suo ordine e mi avvicinai a lui che gettandomi addosso il tovagliolo scostò la sedia e si sedette. "Non tornerò per pranzo e neanche per cena, sinceramente credo che non tornerò per molto anzi per dirla tutta non tornerò mai. Siete abbastanza grandi per badare a voi stessi". Chiusi il tovagliolo nel pugno e senza capire picchiai sul tavolo. Il colpo fece sobbalzare Fred che s'alzo ed uscì in giardino. Io derubato delle forze dal dolore mi gettai sul divano cercando di capire. Mentre sdraiato io cercavo di accalappiare le ragioni di mio padre, mio fratello aveva tirato fuori dalla casetta degli attrezzi il taglia erba e dopo averlo riempito di cherosene e averlo messo in moto si mise a portarlo a spasso per il prato. Io lo vedevo passare nella vetrata della porta, avanti e indietro, indietro e avanti fin quando due uomini vestiti di nero non lo interruppero: parlarono con lui e se ne andarono. Mio fratello riprese ma quasi subito si dovette fermare di nuovo per parlare attraverso il finestrino di una volante della polizia con un uomo in divisa. Come seccato da queste interruzioni ripose il taglia erba nella casetta e rientrò in casa sparendo su per le scale. Il tempo passò rapidamente e venne l'ora di pranzo: io non avevo fame e probabilmente neanche Fred visto che non scese. E non scese neanche per cena, così preparai alcuni toast e con un piatto salì le scale lentamente guardando le foto di nostro padre appese lungo la rampa. Finiti i gradini e finite le foto entrai in camera poggiando il piatto sul tavolo. Fred non si mosse dal letto e non parlò. Presi il piatto di nuovo e porgendoglielo dissi "Mangia" e lui fece quel che da mio fratello non mi sarei mai aspettato: mi ringraziò e mangiò. Finito l'ultimo boccone ruppe il silenzio che durava dal mattino "Cosa significa: le donne causano solo problemi?". Non sapendo cosa rispondere alzai le spalle e vi incastrai la testa. Lui ripete la stessa domanda senza cambiare una parola o intonazione e non avendo risposta si alzò per chiudere la finestra in legno e tornò sul letto.
I giorni che vennero furono un susseguirsi di visite. Dal piccolo viale che tagliava il giardino in due arrivarono un fiume di persone e tutti chiedevano di nostro padre e nessuno chiedeva di noi. Così venimmo a scoprire che il signor Lorentz, così tutti chiamavano nostro padre, aveva fatto sparire una montagna di soldi dall'azienda di cui era amministratore e come se non bastasse aveva chiesto un grosso prestito ad una banca e poi si era volatilizzato. Una sola persona si preoccupò di noi: nostra zia, la sorella di mio padre. La sera prima che ci trasferimmo da lei Fred si mise a frugare nella camera di mio padre. Prima sparì sotto il letto ancora disfatto con il cuscino che sporgeva dalla federa bianca e la coperta gettata in terra, poi si lanciò nell'armadio a 4 ante rovistando nelle giacche e nei pantaloni e facendo suonare le stampelle fra loro. Quando riemerse dall'armadio andò a frugare nei comodini, è lì che la sua curiosità fu appagata: si voltò verso di me puntandomi una pistola. Impallidì. Solo quando il viso cupo di Fred si accese in una risata ripresi colore. Da quel giorno mio fratello non si staccò mai più da quella pistola.
Flashback
La fine dopo il flashback
(da accompagnarsi con "Follow The Cops Back Home" - Album: Meds - Placebo)
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