Ed io che ne potevo sapere che fosse una pistola finta.
Di pistole a parte quella di mio padre, svanito nel nulla, non ne avevo mai viste. Certo qualcuna nei film, ma mai da così vicino.
Fra la dozzina di persone che erano in fila per pagare alla cassa, il tipo con il passamontagna sul volto puntò quel giocattolo proprio alla tempia di Sara: vedere il suo bel viso deturpato dal panico spense tutto il resto. Io che giravo sempre con il ricordo di mio padre in testa e incastrato sotto forma di pistola nella vita dei pantaloni smisi di ragionare.
"Non vi muovete e tirate fuori tutto quello che avete" diceva il rapinatore premendole la pistola sulla tempia e trattenendo qualche ciocca di capelli neri come l'arma.
"Non vi muovete altrimenti fa una brutta fine" continuò ad urlare ammiccando a Sara. Mentre lui diceva ciò la vedevo piangere e non vedevo nessun altro intorno: solo lei, io e il ladro. E nella testa gli dicevo "Sfiorala soltanto e me la paghi" e mi dicevo "Se solo sfiora il mio piccolo amore lo uccido" come fossi John Wayne mentre nella realtà ero fermo e immobile.
Intanto che raccoglieva i soldi, orologi, collane, cellulari e altri valori in una busta di carta mi venne in mente Marie nelle serate sdraiati su un prato a parlare che mi diceva: "Fred prima o poi dovrai dirle quello che provi" e poi aggiungeva con tono nichilista "Almeno prima che uno di voi due muoia".
"Almeno prima che uno di voi due muoia"
"Almeno prima che uno di voi due muoia"
"Almeno prima che uno di voi due muoia"
"Almeno prima che uno di voi due muoia"
E Sara con la pistola alla tempia.
"Almeno prima che uno di voi due muoia"
E Sara con la pistola alla tempia.
I miei pensieri bloccati fra queste eco, in questo circolo trovarono una via di fuga nell'allarme del supermarket. La sirena non curante del terrore che aleggiava nel negozio col suo suono metallico non aveva smosso soltanto me, ma anche il rapinatore che ora era estremamente agitato, urlava ancor più di prima, bestemmiava e cercava con lo sguardo chi poteva aver attivato l'allarme. Continuava a stringere Sara al collo con un braccio e con l'altro le puntava la pistola e lei piangeva e mi guardava: tra la paura e le lacrime il suo sguardo mi supplicava di aiutarla.
Finito di raccogliere il denaro il tipo col passamontagna puntò la pistola verso la coda di gente fra cui c'ero anche io gridando le sue intenzioni: uscire e darsela a gambe.
"Voi dovete stare fermi altrimenti vi sparo" e intanto mimava la scena.
Finalmente allentò la presa dal collo di Sara e si girò ma proprio in quel momento giunsero due auto della polizia: repentinamente la strinse di nuovo, più forte di prima e si mise a gridare agli sbirri di andare via altrimenti avrebbero avuto una giovane ragazza sulla coscienza; nel dire ciò armò il cane. Nella confusione dell'azione il click dell'arma accese la mia rabbia trasformandola in follia. Il gesto fu unico e istantaneo: alzai la camicia tirando fuori la pistola e tesi le braccia davanti a me. Dagli occhi fra il passamontagna sfociò il terrore. Insieme alle parole "Lascia perdere il mio Amore" sparai cinque colpi. Sara scivolo via dalle braccia del ladro mentre questo s'accasciava a terra maledicendomi. Negli occhi di lei lo stupore rubò la scena al terrore.
Solo più tardi scoprii che la pistola era finta. Ma io che ne potevo sapere ed è così che mi ritrovo chiuso qui con voi. Mio padre diceva sempre "Le donne causano solo problemi" e nonostante tutto quello che è successo ancora non ho capito cosa volesse dire. Ma ho solo 19 anni e ancora tempo per comprendere. Così fini di raccontare il motivo per cui ero finito dentro ai miei compagni di cella.
Alla prima visita di mio fratello ancora minorenne, accompagnato da mia zia, gli confessai una cosa che lui trovò orribile ma che non era nient'altro che la verità: nell'uccidere quell'uomo provai sollievo è come se in quei cinque colpi fosse uscita la rabbia che coltivavo dentro negli anni.
Non ebbi più notizie di Sara. L'ultima volta che la vidi fu con gli occhi armati di stupore per il mio gesto.
Sono sempre stato un ragazzo timido e introverso, che parlava raramente e non aveva mai avuto una ragazza. Poi a 19 anni confessai il mio amore ad una ragazza con cinque colpi di pistola, uccidendo un uomo.
Donne, guai, pistola
Flashback
La fine dopo il flashback
(Da accompagnarsi con Funny Little Feeling - Rock´N´Roll Soldiers)
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