Si chiude la porta per nascondere un bacio ma la porta è a vetro e non nasconde.
Un bimbo per seguire il suo gatto cade dalla finestra per non so quanti piani e non si fa nulla, anzi si alza e balbetta "Gregory ha fatto bum": i bambini hanno la pelle dura.
E Sylvie che per un capriccio non va al ristorante con il padre e la madre, si chiude dentro casa e col megafono dalla finestra inizia ad urlare "Ho fame! ho fame!" inscenando l'abbandono da parte dei genitori: i condomini indignati le calano un cesto ricco di ogni bene. E il padre è commissario di polizia.
Si va al cinema per incontrare l'altro sesso, la propria sessualità e il cinegiornale parla di Oscàr figlio di madre francese e padre inglese che indeciso su che lingua parlare non parla, fischia; mentre si racconta di lui due ragazzi e due ragazze siedono vicini: Patrick e un suo amico le hanno invitate al cinema; il suo amico le bacia tutte e due e lui chissà a cosa pensa, forse alla mamma di un suo compagno di classe.
Il professore arriva a scuola tardi perché la moglie ha partorito ed è lui ad essere interrogato.
Poco dopo i bambini consegnano le armi senza opporre resistenza.
E la visita medica che rivela ciò che subiva Julien. Julien nuovo compagno di classe ladruncolo e ribelle.
Il discorso finale del professore e il riscatto, verso chissà cosa, di Patrick.
"Gli anni in tasca" (titolo originale: "L'argent de poche") è un film di François Truffaut.
Gli adulti non sono altro che matrioske delle proprie esperienze, quindi anche bambini.
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