dilata il tempo da perderti.
Inesorabili le lancette scandiscono l'implacabile
e quando non le guardo retrocedono di un paio di passi.
L'attesa è fredda e ubriaca, a passi sbilenchi
cantando a voce sguaiata s'avvicina alla sobrietà.
Attendi qualcosa e
la paura che non accada blocca la ruota eterna
la speranza che presto i pensieri scendano
dall'ottovolante che corre sulle circonvoluzioni grigie del cervello
spinge il carro in avanti.
L'attesa è una chiesa silenziosa
in cui nessuno prega a parte me
sacerdote afono che dall'ambone
seguo il raggio di sole filtrato dal rosone
muoversi da una navata all'altra.
L'attesa è deprecabile ma necessaria
non tutto può avvenire allo stesso istante.
E io attendo. e la odio.
" Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti"
Il Piccolo Principe - Antoine de Saint-Exupery
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