sabato 13 settembre 2008

è come per le opere d'arte.

Fino a pochi giorni fa detestavo le separazioni, gli allontanamenti, le persone che perdi di vista, che poi quando ti rincontri c'è imbarazzo e non si sa se salutarsi o meno. Fino all'altra sera pensavo di volere con me per sempre tutte le persone. Le separazioni possono essere improvvise e violente come la morte o lente e quasi impercettibili: si sta vicini, poi un piccolo spessore si interpone, lo spessore diventa un divario, il divario un distacco, il distacco un abisso e neanche ci si è accorti di nulla. E l'altra sera, che erano le prime ore del 10 settembre, ho pensato che le separazioni per me sono come il tempo per le opere d'arte: sarà che non ho buona memoria, ma il tempo che passa, che si mette fra me e le persone andate riequilibra tutto, leviga gli spigoli, dà simmetria alle immagini, stempera i colori dei dispiaceri e li sfuma per renderli omogenei con quello che di bello c'è stato e tinge tutto di un velo di malinconia.
Fino a pochi giorni fa detestavo le separazioni, gli allontanamenti, le persone che perdi di vista, avrei voluto avere tutti con me per sempre ma ora è diverso: è come per le opere d'arte.

1 commento:

Anonimo ha detto...

molto bello davvero…è molto simile anche per me,mi devo troppo sforzare per nn effettuare revisionismi storici nn voluti,anche se positivi!ma tanto è inutile,rimane un mare di malinconia