La notte passata a piangere lacrime d'anima senza possibilità di freno. Quest'anima di fuoco come lava di vulcano uscendo ha bruciato e distrutto al suo passaggio, solcato il viso che per il dolore, se fosse servito, mi sarei cavato gli occhi.
Oramai senza valore sul banco del tuo mercato aspetto di essere gettato tra le immondizie ed essere raccolto da qualche straccione a cui quest'involucro possa sembrare di una qualche utilità. Mi svendi come un senso di colpa, mi scarichi come chi, dopo aver portato un peso considerevole per tempo immemore, ormai stanco lascia il fagotto schiantarsi a terra senza curarsi dell'impatto e del rumore.
Con il tuo regnare iniquo hai reso il nostro regno uguale a tutti gli altri, dove fame e povertà sono parole quotidiane, col tuo governare sperequante hai ostracizzato chi sotto la finestra del tuo palazzo aspettava che tu decidessi di rendere virtuoso questo stato. E io ho aspettato. Sempre. Quando qualcuno ti ha chiesto dal fondo della piazza urlando "Perché quest'esilio?" con scuse sordide e per nulla aderenti al profilo della verità hai risposto balbettando frasi sconnesse, citato aneddoti e situazioni ponendo la visuale in posizioni di favore per la tua difesa senza il minimo senso del reale.
Ma non ti preoccupare che io non sono montagna la quale una volta distrutta non sarà più in grado di rialzarsi; io sono vulcano e al risveglio, perché prima o poi mi sveglio, la mia lava prima avvolgera come miele tutto intorno poi raffrendandosi diventando solida roccia innalzerà di nuovo questo uomo.
Non ho mai avuto bisogno di una rete perché nulla avrebbe potuto contenere la mia caduta se non tu ma a te piace immaginarmi trapezista che volteggia nel vuoto da un parte all'altra: se vuoi faremo finta che sia così. Ma sempre senza rete.
Mi chiesi di insegnarti cose preziose e di curarti nel bisogno ma senza l'attenzione delle tue orecchie e senza poterti toccare come sarebbe potuto accadere?
Non volevo essere Re ma consigliere fidato perché il mio piacere è vederti nel mondo evolvere ed essere felice.
Solo persone speciali sono in grado di avere tra le mani oggetti altrettanto speciali: la comprensione non è per tutti. Non sai trovare una tasca per nascondere le nostre manette d'oro, non hai una maglia dalle maniche più lunghe che possa coprire questo bracciale inusuale così che solo i più accorti possano comprendere e lo sappiamo che di persone attente ed acute raramente se ne incontrano.
Passeranno questi pochi giorni sotto lo sguardo vigile della tua solita inazione. Questa volta non starò seduto da qualche parte a studiare un piano per fare la rivoluzione: aspetterò, come mi è consono, ma senza speranza, che quella è morta dopo di noi. L'attesa sarà consapevole dell'inutilità delle mille parole dette e che altre mille non servirebbero, ingannerò il tempo scrivendo domande e sensazioni su un foglio che porto sempre con me. E quando sarai lontano non pensare al mio nome durante il quotidiano, che non ti sfugga dalle labbra.
Ora signore vado ad attendere Godot in qualche taverna fuori dal suo regno.
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