venerdì 27 maggio 2011

È il tempo scandito dalle scene di un film.

Ci siamo annusati,
morsi, toccati,
stretti, leccati,
guardati e ascoltati.
I nostri sensi affannati.
Le nostre ferite infette,
le nostre mani sporche,
e le nostre parole stanche.
Le nostre ferite nere,
le nostre mani corrotte,
le nostre parole silenziose:
nuvole senza speranza di pioggia
a negare sollievo alla nostra sete
di sole e di acqua.
A coprire il nostro futuro.

Abbiamo spiato la vita degli altri
e ne siamo rimasti corrotti.
(È il tempo scandito dalle scene di un film).

Bisognerà scovare quel pensiero che
mi tiene sveglio la notte e che
al mattino mi tira via dal letto
gridando che lui è giù in piedi da un pezzo.

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