"L'amore non esiste."
"E' per questo che lo facciamo: perché esista"
(da A/R Andata+Ritorno di Marco Ponti)
L'amore non esiste. Cioè esiste nel momento in cui lo facciamo, in cui lo fabbrichiamo. Come se fosse una delle tante sostanze endogene prodotte dal nostro corpo. Chissà che in un futuro non troppo lontano qualche scienziato non scopra che l'amore non è null'altro che una sensazione generata da alcune proteine che si legano a taluni recettori nel cervello: Amore in pillole! la fine del romanticismo e dell'essere romantici.
Produciamo amore, una merce deperibile che va consumata fresca giorno per giorno altrimenti marcisce. E se marcisce macera dentro chi l'ha prodotta, chi non è riuscito a venderla.
L'amore è una droga: da assuefazione e dipendenza.
Si può avere una dipendenza forte e una debole.
L'assuefazione porta alla riduzione dell'effetto su di noi, quindi per avere la stessa efficacia dobbiamo aumentare la dose da assumere. Ora, se ci viene concesso più amore tanto meglio ma diversamente potremmo avere un problema: se la dipendenza è forte non possiamo farne a meno e andiamo incontro ai dolori della crisi di astinenza, mentre se è debole l'abuso termina in quanto il quoziente beneficio/costo è troppo basso. Da qui si genera una cascata di eventi abbastanza complessi che coinvolge il venditore (in quanto questo è a sua volta anche compratore e viceversa)la cui trattazione va oltre i propositi di questo post ed è riassunta nella tabella 1a (tabella che non esiste e che mi sono inventato ora).
(da accompagnarsi con "Oggi Hai Parlato Troppo" - Album: Metallo Non Metallo - Bluvertigo)
1 commento:
Voglio la tabella 1a!!!
:-P
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