Mi lanci occhiate e parole
che si infilzano nell'anima
in profondità come pilastri
su cui io costruisco solide fantasie
azzurre cosmogonie:
tu solco in terra
io seme in aria
il nostro incontro è la scintilla primaria
giovani dei padroni
non di vita o di morte
ma di chiaro amore.
Mi lanci occhiate e parole
che si infilzano nell'anima
in profondità come bianche spade
alle quali ti aggrappi:
con leggerezza il tuo corpo
appeso come un'opera in un museo
affonda il colpo e guida
le lame verso il fondo
stracciandomi come una tela di Fontana
brandelli di quei mille me
coriandoli per il mio funerale.
Come posso non amarti
se devo amarti?
Come puoi amarmi
se non devi amarmi?
2 commenti:
ma che te sei fidanzato co na mina antiuomo? con i coriandoli di te che c'hai fatto? non parla de cosmogonie, prima de fallo leggete "De rerum natura" di Lucrezio.
Piccolo troll indegno dell'aria che respiri, per te esistono solo fidanzatini e amorucci?
Chiunque può inventarsi una cosmogonia, basta avere un po' di fantasia: chissà se tu ne hai o meno... cosa certa è che il "De Rerum Natura" (solitamente di un opera si scrivono tutte le parole maiuscole) non è una cosmogonia.
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