“Crestfallen emotion
Wallowing in guilt
and drowning for evermore
Falling deeper into fear
My inner self is now
a sleeper of stone.
Help me.”
Ti apro la porta e ti faccio segno col dito sulle labbra di fare piano, poi ti volto le spalle e, mentre tu chiudi la porta, vado verso la mia camera. Entro e mi siedo sul letto aspettandoti. Tu arrivi, chiudi un’altra porta e vieni verso di me, mi spingi facendomi capire che ti vuoi sdraiare. Mi sposto e tu ti sdrai affianco a me. Mi abbracci. Così eravamo rimasti d’accordo. Mi hai scritto “Dobbiamo vederci”, e io pensando di conoscerti ti ho risposto che non avevo la minima intenzione e neanche la voglia di parlare dei tuoi problemi con quell’altro, o di sentire i tuoi lamenti su di me che prima ero… e ora sono… E tu: “Non sono queste le mie intenzioni”. “E allora quali sono le tue intenzioni?”. “Venire da te e abbracciarti per ore”. E così è andata. Sei stata di parola. Almeno una volta.
Abbracciati sul letto, ti stringo piano. Ogni tanto piangi e non so perché, e non te lo chiedo, ti stringo solo un po’ più forte, contando le lacrime che mi cadono sulla spalla.
lunedì 27 giugno 2011
venerdì 17 giugno 2011
Terra rossa e erba.
Sei comparsa d'improvviso sul finire di una partita su un piccolo campo, con piccoli giocatori, piccola come poche, che non potevo non vederti. Così piccola che ti sei infilata dappertutto.
E alla finestra di casa tua mi hai detto che ti piace il contrasto dell'erba con la terra rossa. Che il campo da baseball è estremamente bello. E io sostenevo che gli stadi americani sono dei monumenti.
E io che passo le giornate fra terra rossa e erba, fra basi e piatto ti ho sempre di fianco, piccola come poche, che solo io posso vederti.
E alla finestra di casa tua mi hai detto che ti piace il contrasto dell'erba con la terra rossa. Che il campo da baseball è estremamente bello. E io sostenevo che gli stadi americani sono dei monumenti.
E io che passo le giornate fra terra rossa e erba, fra basi e piatto ti ho sempre di fianco, piccola come poche, che solo io posso vederti.
martedì 14 giugno 2011
venerdì 3 giugno 2011
Gli occhi come una palla per pesci rossi.
Ho viaggiato per giorni senza portare nulla con me se non una corazza, una maschera e una divisa. E poi, tornando, sono sempre tornato da te. Che finito tutto avevo sempre voglia di vederti. Sai, tipo quel gioco in cui devi dire la prima cosa che ti viene in mente correlata ad un'altra. Tu mi venivi in mente quando era l'ora di tornare.
Tu sei quella che mentre tutte corrono da una parte rimani ferma dove sei. E poi con le lacrime agli occhi: "Se fossi capitato qui per caso e non ti conoscessi, vedendoti lì ferma avrei detto: quella lì è la mia ragazza".
E ora che devo andare via per non tornare, non so cosa mettere nella valigia.
Tu sei quella che mentre tutte corrono da una parte rimani ferma dove sei. E poi con le lacrime agli occhi: "Se fossi capitato qui per caso e non ti conoscessi, vedendoti lì ferma avrei detto: quella lì è la mia ragazza".
E ora che devo andare via per non tornare, non so cosa mettere nella valigia.
L'amore.
Dici che l'amore è così magnifico perché ti fa perdonare l'imperdonabile, ti permette di passare sopra a cose insormontabili, di accettare cose che non possono essere accettate.
Io dico che per questo l'amore è il sentimento più iniquo e terribile.
Io dico che per questo l'amore è il sentimento più iniquo e terribile.
James.
Sei un agente segreto finito in disgrazia.
Nonostante la dotazione fantascientifica che ti è stata fornita dal governo, nonostante la tua brillante intelligenza e il tuo fascino ammaliante sei finito in disgrazia.
Ora non sono io che ho bisogno del tuo aiuto.
E io ora posso solo pregare per te.
Sei finito fra le maglie del tuo Goldfinger, ti sei fidato del tuo agente infiltrato, un tuo grande amico, così tanto amico che fa il triplo gioco e ti ha portato su un piatto d'argento al tavolo del tuo nemico. Credi di ricevere informazioni vitali e invece ottieni solo ciò che Goldfinger vuole che tu sappia: menzogne e mezze verità a coprire i suoi piani.
Chissà quanto ti ci vorrà per vedere quello che è chiaro a tutti.
Nonostante la dotazione fantascientifica che ti è stata fornita dal governo, nonostante la tua brillante intelligenza e il tuo fascino ammaliante sei finito in disgrazia.
Ora non sono io che ho bisogno del tuo aiuto.
E io ora posso solo pregare per te.
Sei finito fra le maglie del tuo Goldfinger, ti sei fidato del tuo agente infiltrato, un tuo grande amico, così tanto amico che fa il triplo gioco e ti ha portato su un piatto d'argento al tavolo del tuo nemico. Credi di ricevere informazioni vitali e invece ottieni solo ciò che Goldfinger vuole che tu sappia: menzogne e mezze verità a coprire i suoi piani.
Chissà quanto ti ci vorrà per vedere quello che è chiaro a tutti.
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