Questi cinque minuti:
per i tuoi pochi messaggi, per il vero quasi nessuno, in cui sei stata carina;
per la tua assenza che è una cascata che travolge una foglia spinta dal vento sotto il suo corso;
per le mie sineddoche sul tuo naso;
per tutto quello che abbiamo bevuto;
per le mie mani sulla tua pelle che non ricordo già più;
per le tue dita intrecciate con le mie;
per le quattro e trenta in un'auto ormai diventata l'interno di una nuvola ferma in un anfratto;
per quei gesti inaspettati;
per le mie paure;
per i locali improponibili in cui siamo stati;
per il cameriere che ciarla e noi a darci un tono rispondendo e facendo finta di capire;
per le emozioni...
pensavo alle emozioni mentre tu parlavi in spagnolo, pensavo che siano frammenti che svaniscono rapidamente, scariche isolate che possono unirsi in una corrente continua: un sentimento.
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