Ci fosse una videocamera a riprendermi si potrebbe produrre un video musicale.
Si potrebbe produrre uno di quei video musicali in cui le immagini scorrono a velocità normale ma con tanti cut che sembrano comunque correre, un video con sola luce artificiale proveniente dalla porta aperta del frigo, dallo schermo del pc, da una lampada da scrivania: poca gialla luce.
Le immagini traballanti.
Il soggetto fermo con lo sguardo rivolto a quarantacinque gradi rispetto alla luce e mostra l'intero profilo del volto alla telecamera mentre il corpo fa da schermo alla proiezione luminosa; magari nella mano più vicina alla macchina da presa un bicchiere di latte tenuto e agitato tipo degustatore di vini, capelli lunghi ma che sfidando la forza di gravità puntando verso l'alto.
E ogni tanto i pensieri del protagonista: stacchi su immagini di repertorio di notizie di cronaca, di storia nazionale e personale, rappresentazione di pensieri astratti, tutto in bianco e nero come al cinema muto, con melodie di sottofondo indiscutibilmente calzanti.
L'acqua che bolle su un fornello acceso.
Un solo movimento, intenso, ripetuto ossessivamente, in rallenti: seduto nudo, sul bordo del letto, porta le mani nei capelli scoprendo il volto neutro con lo sguardo perso e intanto si lascia cadere su un fianco, portando le gambe sul letto, facendo cadere la testa sul cuscino e assumendo una posizione fetale...
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