sabato 20 agosto 2011

Puro movimento

"Sei dimagrito. Guarda: manca un pezzo di te, almeno venti chili."
"Giusto il tuo peso."

Vieni via con me.
Non ci siamo scambiati niente; è per questo che dovremmo stare cinquant'anni insieme per poi dirci: "Ci siamo scambiati la vita".
Vieni via con me, quando avremo sete ci fermeremo.
Sai che io posso vedere il futuro? non ci credi?! e come pensi che potrei vivere le mie giornate se non sapessi che un giorno tornerai da me!?
Vieni via con me, quando avremo sete ci fermeremo a comprare dei fiori.
Sai cambiare il colore delle cose, mi hai detto. Ti serve solo una lavatrice. Poi hai aggiunto, con malinconia e lo sguardo perso lontano, che non sei mai riuscita ad andare oltre al grigio col nero.
E allora vieni via con me, quando avremo sete ci fermeremo a comprare dei fiori, che la birra l'abbiamo portata da casa.
Vieni via con me e illudimi come un bambino. Fammi dimenticare. Nascondimi e non farmi capire che fra qualche giorno le nostre pelli saranno invecchiate. Lasciami a pensare se sono le stelle che tengono su il cielo, o se sia il cielo a sorreggerle. Fammi chiudere gli occhi e fammi dimenticare. Perché questa non è una tendenza ma è puro movimento.

Di più di un bacio.

A volte penso che ogni bacio che ti ho dato sarebbe dovuto essere di più:
avrei dovuto darti un bacio sulla testa per i tuoi ricci;
un bacio sulla tua fronte per la tua mente;
uno sulle labbra per il tuo viso e per la tua bocca e le sue parole;
un bacio sul tuo seno per il tuo corpo;
un bacio sulla pancia per... ;
un bacio sul tuo sesso per il nostro sesso;
e uno sui tuoi piedi perché non lo sopporti.

giovedì 18 agosto 2011

Le banche dei ricordi alle cinque del mattino.

L'amore al reverse
e le lenzuola che fuggono via
alle cinque del mattino
anche e soprattutto d'estate.
I miei problemi di messa a fuoco
nelle fantasie e nei sogni
e te che torni indietro
come qualcosa che non ho digerito.
Sei una montagna che ho tagliato in due
con un colpo di taglio della mano
e ora sembri soltanto una pietra sbeccata;
e ora sei soltanto
un picco del mio elettrocardiogramma.

mercoledì 10 agosto 2011

Il Medioevo

Lei è il Medioevo.
Il classico, il moderno e il contemporaneo
sono svanite.
Lei è la stasi di ricordi e di emozioni
che, sempre uguali a se stesse,
persistono (come il respiro).

Frammenti

"Sono una parte di quella forza che eternamente
vuole il male ed eternamente opera il bene."


Di te mi sono rimasti solo i pisolini postprandiali.
Ti ho giurato che il mio amore fosse immortale ma non che io fossi infallibile.
Dove sei sconosciuta che sorride a tutti? Dove sei con le tue quattro lettere, accoppiate in due sillabe, una che sbatte sul palato e l'altra che fugge e sibila tra i denti?
Chi suonava quella sera in quel locale dove un tavolo ed una birra hanno assistito a quel bacio?
È scoppiata una bomba e non sento più niente.
You fuck me through the eyes, in my brain, che l'amore è solo l'idea che la Natura ha di un dispositivo anticoncezionale.
Fingi di non vedere per vederti perfetta e io non potrei mai essere perfetto neanche in due, che l'amore è solo un espediente della Natura per il controllo delle nascite.
Sai che fare quando la felicità ti tiene sveglio e ti sfianca?
Sai perché il corpo produce anticorpi e la mente no.
Cos'hai premuto? cos'hai toccato che qui si è spento tutto?
La tua ragazza non è tua madre e tu non sei un bambino o un cane e io che non ho mai cercato e non sto cercando una cosa simile non capisco.

"Il deserto australiano non è abbastanza fitto per scappare da una donna che vuole un figlio da te"

martedì 9 agosto 2011

Appunti su di te.

Sei un'onda.
Intelligente come la Natura.
Spietata come l'intelligenza della Natura.
Sorda come un dio o un santo.
Bella come una madonna dipinta in una chiesa,
di pelle di tutti i colori
mescolati insieme,
fredda come la neve
e come la neve lucente.
I tuoi occhi vedono e pensano,
si avverte immediatamente,
e poi la tua mente ripensa quei pensieri
creando così la tua coscienza.
Così funzionano i tuoi sensi:
un'anatomia comparata diversa dalla norma
che deve tenere conto (anche)
del moto degli astri e degli elettroni.
E se parli, che non parli mai,
lanci incantesimi di parole
come navi fluttuanti nel mare dell'aria,
che il porto delle mie orecchie
fa fatica a gestire.